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Agnès in conversazione con Sophie Galabru
Il 12/07/2025
Les Conversations d'Agnès e l'Hôtel de Paris Saint-Tropez accolgono Sophie Galabru, autrice di "Nos dernières fois - Défier la nostalgie".
Sophie Galabru: "I nostri ultimi tempi" non sono necessariamente la fine.
"Nos dernières fois" è un titolo molto bello. Meglio ancora, è un buon titolo. Attira subito l'attenzione, evoca subito qualcosa, ci attira subito. Tutti noi abbiamo vissuto le ultime volte. Ultimi tempi che si progettano, ultimi tempi che si decidono, ultimi tempi che si sopportano, ultimi tempi che non sono la fine, ultimi tempi che sono irreversibili, ma non è forse irreversibile ogni momento - in una vita intera?
Il tempo è questo, a differenza dello spazio. Non ci bagniamo mai nello stesso fiume.
Questo significa che dobbiamo essere nostalgici? Non necessariamente. Alcuni ultimi tempi annunciano un nuovo inizio, ci liberano, segnano un prima e un dopo, un dopo da cui reinventarsi, da cui il sottotitolo di questa terza opera: Defying nostalgia.
Sophie Galabru conosce la nostalgia, o l'ha conosciuta: genitori con un pizzico di malinconia, partenze, divorzi, case famiglia che si sono allontanate, lutti, insomma tutti i piccoli dolori e le grandi tristezze che hanno ancorato questa giovane donna a un serio interrogativo. Le domande di una laureata in filosofia, le domande della nipote di Michel Galabru, quella massa di umorismo e gravità, le domande della figlia di Jean, il figlio sensibile di Michel, le domande di una donna. E lei lo è. Allineata nella sua ricerca, torna da noi dopo due primi libri: "Le visage de nos colères" e "Faire famille", per i quali l'abbiamo ricevuta l'anno scorso. Quest'anno si ripresenta con quello che io chiamo un vero e proprio saggio, come un vero e proprio romanzo, che parla di lei come di noi. Un libro personale scritto con l'inchiostro dell'emozione e attraversato dall'inizio alla fine dalla parola: Vitalità.
"Nos dernières fois" è un titolo molto bello. Meglio ancora, è un buon titolo. Attira subito l'attenzione, evoca subito qualcosa, ci attira subito. Tutti noi abbiamo vissuto le ultime volte. Ultimi tempi che si progettano, ultimi tempi che si decidono, ultimi tempi che si sopportano, ultimi tempi che non sono la fine, ultimi tempi che sono irreversibili, ma non è forse irreversibile ogni momento - in una vita intera?
Il tempo è questo, a differenza dello spazio. Non ci bagniamo mai nello stesso fiume.
Questo significa che dobbiamo essere nostalgici? Non necessariamente. Alcuni ultimi tempi annunciano un nuovo inizio, ci liberano, segnano un prima e un dopo, un dopo da cui reinventarsi, da cui il sottotitolo di questa terza opera: Defying nostalgia.
Sophie Galabru conosce la nostalgia, o l'ha conosciuta: genitori con un pizzico di malinconia, partenze, divorzi, case famiglia che si sono allontanate, lutti, insomma tutti i piccoli dolori e le grandi tristezze che hanno ancorato questa giovane donna a un serio interrogativo. Le domande di una laureata in filosofia, le domande della nipote di Michel Galabru, quella massa di umorismo e gravità, le domande della figlia di Jean, il figlio sensibile di Michel, le domande di una donna. E lei lo è. Allineata nella sua ricerca, torna da noi dopo due primi libri: "Le visage de nos colères" e "Faire famille", per i quali l'abbiamo ricevuta l'anno scorso. Quest'anno si ripresenta con quello che io chiamo un vero e proprio saggio, come un vero e proprio romanzo, che parla di lei come di noi. Un libro personale scritto con l'inchiostro dell'emozione e attraversato dall'inizio alla fine dalla parola: Vitalità.
Sabato 12 luglio 2025 a 19:30.
Gratuito.
Contatto
Hôtel de Paris - Saint-Tropez
1, Traverse de la Gendarmerie
Saint-Tropez
+33 (0)6 14 67 52 63
agnesbouquet75@gmail.com